
Stefano Vernole
Nei giorni scorsi, il Ministero delle Finanze russo ha ricevuto ordini per l'emissione di due tranche di obbligazioni sovrane denominate in yuan, negoziate sul mercato interno, unendosi a diversi Paesi, tra cui Ungheria e Indonesia.
La mossa sottolinea la crescente fiducia degli investitori globali nell'economia cinese e nella sua valuta e rafforza i legami tra Mosca e Pechino dopo la decisione del Cremlino di consentire ai cittadini cinesi di entrare in Russia senza visto fino al 14 settembre 2026. Secondo il decreto presidenziale, l'ingresso ai cittadini cinesi in Russia sarà consentito per un periodo massimo di 30 giorni per motivi privati o d'affari, per turismo o per partecipazione a eventi scientifici, culturali, socio-politici, economici e sportivi, nel rispetto del principio di reciprocità.
Le obbligazioni russe saranno emesse con scadenze comprese tra tre e sette anni, una frequenza di pagamento delle cedole di 182 giorni e un valore nominale di 10.000 yuan (1.413,32 dollari) ciascuna. Gli investitori avranno la possibilità di acquistare obbligazioni e ricevere pagamenti sia in yuan che in rubli, a loro scelta, secondo quanto pubblicato sul sito web del Ministero delle Finanze russo. Si prevede che l'emittente commercializzerà il debito con una cedola mirata compresa tra il 6,25% e il 6,5% per la tranche a 3,2 anni, aggiungendo che la cedola per la quota a 7,5 anni sarà limitata al 7,5%, ha riportato Bloomberg, citando l'agenzia di stampa Interfax.
Oltre alla Russia, anche l'Ungheria ha emesso 5 miliardi di yuan in obbligazioni panda - titoli di debito denominati in yuan emessi da entità estere in Cina - sul mercato interbancario cinese a luglio, ha riportato l'agenzia di stampa Xinhua. A sua volta, lo scorso ottobre il Governo indonesiano ha raccolto 6 miliardi di yuan emettendo la prima obbligazione denominata nella valuta cinese.
Lo yuan è così diventato una delle principali valute internazionali sul mercato globale e, secondo i dati SWIFT, dopo aver superato una guerra commerciale, una crescita lenta, tassi d'interesse ai minimi storici e un crollo degli investimenti esteri, si avvia verso il suo maggiore rialzo annuale dai tempi della pandemia del 2020.
Un recente rapporto della Banca dei Regolamenti Internazionali ha confermato lo status dello yuan come quinta valuta commerciale al mondo, con una quota di transazioni globali all'8,5%, in aumento di 1,5 punti percentuali rispetto al 2022 (quando è iniziata l'Operazione Militare Speciale russa in Ucraina), il maggiore incremento tra tutte le valute.
Lo yuan è la principale valuta di regolamento nei pagamenti e nelle entrate esterne della Cina, la seconda valuta di finanziamento commerciale a livello globale e la terza valuta di pagamento, e si colloca al terzo posto nel paniere dei Diritti Speciali di Prelievo del FMI, secondo i dati del sito web della Banca Popolare Cinese (PBC), la banca centrale del Paese, pubblicati un paio di mesi fa. Le partecipazioni in attività finanziarie onshore denominate in yuan detenute da entità estere hanno superato i 10.000 miliardi di yuan. Secondo la PBC, le banche centrali o le autorità monetarie di oltre 80 Paesi e regioni hanno incluso lo yuan nelle loro riserve valutarie, mentre obbligazioni e azioni denominate in yuan sono state incluse nei principali indici di negoziazione di asset globali.
L'internazionalizzazione dello yuan ha accelerato negli ultimi anni, ma c'è un grande potenziale per ulteriori guadagni; dato lo status dell'economia cinese nel mondo, è probabile che la valuta emessa da Pechino verrà accettata da un numero crescente di economie ed entità di mercato.
Un funzionario della PBC ha confidato al "Global Times" che la Cina continuerà a migliorare il contesto per le entità nazionali ed estere che detengono ed utilizzano lo yuan, poiché l'uso transfrontaliero dello yuan è un processo naturale e complementare all'espansione commerciale cinese nel mondo.
Recenti rapporti di ricerca hanno analogamente evidenziato la notevole crescita dell'utilizzo dello yuan nelle transazioni commerciali transfrontaliere e nei finanziamenti commerciali tra il 2024 e il 2025, una tendenza notata dagli esportatori cinesi durante la 138a Fiera di Canton, quando un numero crescente di clienti esteri, in particolare quelli provenienti da mercati emergenti come il Sud-est asiatico, l'Asia centrale e l'Africa, hanno richiesto attivamente di regolare i propri affari in yuan.
Un'analisi condotta dalla China Construction Bank ha attribuito l'aumento dell'utilizzo dello yuan ai cambiamenti geopolitici internazionali, all'istituzione di barriere tariffarie da parte di alcuni Paesi e alle fluttuazioni dei tassi di interesse statunitensi, che hanno ridotto la dipendenza dei mercati emergenti dal dollaro USA. In questo contesto, l'uso dello yuan nelle transazioni transfrontaliere è in costante aumento, con una tendenza particolarmente pronunciata nelle economie del Sud del mondo; secondo tale rapporto, il Sud-est asiatico, il Medio Oriente, l'Africa e l'Asia centrale stanno adottando sempre più lo yuan come valuta di regolamento commerciale.
Nel giugno 2025, la Bank of China ha pubblicato il Libro Bianco 2025 sull'internazionalizzazione dello yuan, rivelando che nel 2024 le sue istituzioni nazionali ed estere hanno completato transazioni transfrontaliere nella valuta cinese per oltre 43 trilioni di yuan (6,04 trilioni di dollari), in aumento del 31% su base annua, mentre il volume delle transazioni transfrontaliere in yuan ha raggiunto i 131,4 trilioni, in aumento del 49%.
Un altro rapporto pubblicato da China International Capital Corp il 30 settembre 2025 ha evidenziato che l'abuso da parte di Washington dello status del dollaro statunitense e le diffuse imposizioni tariffarie ne hanno eroso la credibilità. Esso sostiene che il ruolo degli Stati Uniti come consumatore finale del mondo diminuirà, intensificando gli scambi commerciali tra i mercati non statunitensi e rimodellando le relazioni economiche e le catene di approvvigionamento internazionali. Dal punto di vista finanziario, l'indebolimento delle funzioni del dollaro statunitense sta portando alla frammentazione e alla diversificazione del sistema monetario globale, hanno affermato gli esperti, ma si tratta di una tendenza geopolitica che ha subito una decisa accelerazione dopo l'inizio della S.M.O. e le consultazioni dirette Putin-Xi Jinping durante le Olimpiadi di Pechino del febbraio 2022.
La cooperazione russo-cinese avanza però anche nella cultura. Alla recente cerimonia di lancio della Settimana della Letteratura Cinese e Russa 2025 e della Conferenza sul Dialogo tra Scrittori Cina e Russia a Pechino, importanti istituzioni letterarie e culturali di entrambi i Paesi hanno firmato tre importanti accordi di collaborazione, segnando una nuova fase nella cooperazione bilaterale. Attualmente in Russia c'è un grande interesse per la Cina, la cultura, la lingua e la letteratura cinesi e ciò produrrà nuovi formati di interazione interculturale, facilitando il riavvicinamento e l'arricchimento reciproco delle rispettive culture. L'istruzione e la scienza restano aree particolarmente promettenti, osservando che la mobilità accademica e i contatti interuniversitari continuano a crescere. Oggi, più di 51.000 studenti cinesi stanno studiando in Russia, mentre 21.000 studenti russi stanno studiando in Cina. Anche la cooperazione in scienza, tecnologia e innovazione si sta espandendo, così come quella nello sport, nella produzione cinematografica e nel turismo.